Opera importante di architettura fascista a Firenze, ma poco nota in quanto barbaramente distrutta nel dopoguerra, è la Casa della GIL di Firenze (1934-37) dell’Ing. Aurelio Cetica (Marciano della Chiana, Arezzo 1903 - Firenze 1984) in collaborazione con l’Ing. Fiorenzo De Reggi (UTC). Di pianta trapezoidale, si presentava come un poderoso fabbricato di stile razionalista, ma senza eccessi; sul fronte posteriore, laddove in una delle varianti progettuali era stata prevista una torre, si trovava un portale recante sull’architrave la caratteristica “M” mussoliniana e l’epigrafe SEMPER SUPER OMNIA ITALIA [l’Italia sempre sopra ogni cosa]. Inaugurata dal Segretario del PNF Achille Starace nel 1938 (la data incisa sul prospetto era A. XVI E. F.), era abbellita negli interni da 2 fregi marmorei del prof. Giuseppe Albano (Putignano, Bari 1899-1967), oltreché da pregevoli affreschi di Edmondo Savelli (Firenze 1916-Chieti 2008), Sineo Gemignani (Livorno 1917 – Empoli 1973) e Dino Calastrini (Firenze?); purtroppo tutto andò perduto con la demolizione voluta nel 1976 per realizzare la nuova sede dell’Archivio Stato, progettata da uno degli autori della Stazione S. Maria Novella, Italo Gamberini (Firenze 1907-90). Furono salvati e collocati nei depositi dell’Archivio di Stato gli affreschi di Gemignani e Calastrini, raffiguranti Giovani fascisti di diverse categorie che rendono omaggio alla memoria dei Caduti per la causa della Rivoluzione fascista: icastico esempio di arte fascista. Si ricordi infine che già nel 1928 gli architetti Ugo Giovannozzi (Firenze 1876 - Roma 1957) e Gherardo Bosio (Firenze 1903-41) avevano presentate dei progetti per la Casa della ONB di Firenze, che tuttavia non ebbero seguito.