Il Palazzo de “Il Popolo d’Italia”, poi chiamato “Palazzo dei Giornali”, era la sede della direzione nazionale de “Il Popolo d’Italia” quotidiano che, come è noto, fu fondato nel 1914 da Benito Mussolini, che lo diresse fino al 1922: ne assunse la direzione, dopo la Marcia su Roma, il diletto fratello Arnaldo, fino alla sua prematura scomparsa. Il nuovo edificio fu costruito nel 1938-42 in stile razionalista, ma senza rinunziare a regolarità, simmetria ed elementi decorativi: coerentemente con la nuova temperie artistica, tali decorazioni erano perfettamente inquadrate nelle linee architettoniche dell’edificio, senza alcuna concessione ad esuberanze tipiche del Liberty o del tardo eclettismo.
Il progettista è l’Arch. Giovanni Muzio (Milano 1893 - 1982), che svolse il lavoro senza richiedere alcun compenso, per fedeltà all’Idea. L’edificio è ubicato nella centralissima piazza Cavour n.2: il fronte rivestito in pietra ha un’altezza di 6 piani, con finestre disposte su 2 ordini, organizzate attorno ad un asse centrale, e scandite da un doppio ordine di pilastri lievemente aggettanti. Nel registro superiore della facciata, in corrispondenza dell’ampio portale d’ingresso, si sviluppa il grande bassorilievo Le origini e lo sviluppo del giornale della Rivoluzione opera di Mario Sironi (Sassari 1885-Milano 1961), mentre il cornicione di coronamento richiama in maniera allusiva la trabeazione dorica. Nel salone dell’auditorium, posto al 5° piano, troneggia il mosaico L’Italia corporativa e figure simboleggianti il Lavoro e l’Industria (1941) opera anch’esso di Mario Sironi. Nelle parole del progettista, “l’aspetto esteriore del palazzo sarà di austera semplicità ed esprimerà una maschia forza”. Il caporedattore Giorgio Pini ebbe a definirlo “una casa aperta agli italiani di fede”.