Il Palazzo delle Finanze (1932-34) di Bari - sede dell’Intendenza di Finanza ed Uffici del Catasto - è ubicato in piazza Massari n. 48-52, dinanzi al Castello Normanno-Svevo. Tale allocazione imponeva un certo decoro all’edificio, come veniva ribadito nel bando del Concorso, vinto dal professionista romano Arch. Carlo Vannoni (Roma 1907 - 1998, peraltro autore a Bari, sul Lungomare di Levante, anche del Palazzo del Ministero dei Lavori Pubblici. S’impone dunque un raffronto tra questi due edifici. Dal punto di vista stilistico, appare evidente come quest’ultimo sia più in linea coi canoni del razionalismo, mentre il primo presenta un impaginato prettamente classicista; analoga si presenta anche l’impostazione progettuale. Difatti, l’ articolazione della facciata, a 19 interassi, presenta uno sviluppo prevalentemente orizzontale, a cui fa da contrappunto il forte segno verticale del pronao tetrastilo, una sorta di “citazione da un repertorio consolidato”; analogamente, nel Palazzo dei Lavori Pubblici, il prevalente sviluppo orizzontale, ulteriormente accentuato dal sovrapporsi delle fasce marcapiano, viene contrastato dall’inserimento, in corrispondenza dell’ asse di simmetria, del volume verticale della torre. Rimarchevole è inoltre l’uso dell’ordine jonico modificato, con i fusti senza scanalature delle colonne poggianti direttamente sui piedistalli, quindi sprovvisti di basi attiche; tale uso era stato introdotto da Marcello Piacentini a Roma, come testimonia il portale d’ingresso della Casa Madre dei Mutilati. Interessante infine denotare l’affinità del pronao tetrastilo jonico, sormontato da statue poggianti sui risalti della trabeazione, con l’analogo motivo declinato da Charles Cockerell nel fronte principale dell’Ashmolean Museum di Oxford (1841-45), evidentemente ripreso a sua volta dagli antichi archi di trionfo romani (ad es. Arco di Costantino a Roma, 315 d. C.); il Vannoni dimostra dunque un’accurata conoscenza dell’architettura del Classicismo. Per quel che concerne l’apparato scultoreo, la supervisione artistica venne affidata a Filippo Cifariello (Molfetta 1864 – Napoli 1936), che fu anche autore della Statua del Costruttore del Ministero delle OO. PP., edificio progettato anch’esso dall’arch. Vannoni. Le Statue sono esattamente: Mietitore (prof. Antonio Cataldi); Raccoglitore (prof. Franco Scrascia); Mastro d’ ascia (prof. Gaetano Martinez); Vendemmiatore (prof. Giuseppe Albano); Pilota (prof. Gaetano Martinez); Scaricatore (prof. Giuseppe Albano); Pescatore (prof. Francesco Buonapace); Venditore (prof. Franco Scrascia). Furono collocate il 5 gennaio 1935, sotto la supervisione dello scultore Filippo Cifariello e dell’ing. Ettore Bianco, che dirigeva i lavori di costruzione.