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ARTISTI. L'ARCHITETTO ALBERTO CALZA BINI

2024-10-16 20:19

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ARTISTI, Alberto Calza Bini, Mario de Renzi, Giorgio Calza Bini, Paolo Antonio Paschetto,

ARTISTI. L'ARCHITETTO ALBERTO CALZA BINI

   Architetto, pittore ed urbanista Alberto Calza Bini (Roma 7 dicembre 1881 - 25 dicembre 1957), figlio di Edoardo Calza e Corinna Bini, ebbe una formazione artistica al pari di molti architetti dell’epoca, conseguendo il diploma dell’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1900. Insegnò composizione architettonica nella neonata facoltà di Architettura di Napoli, della quale fu anche preside (1929-41, 1952-55). Fascista della prima ora, come il fratello Gino, fu presidente del Sindacato Nazionale Fascista Architetti (1932-36), membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Senatore del Regno d’Italia dal 1943, presidente dell’IFCP (Istituto Fascista Case Popolari) sino al 1943. Nel 1930 fondò l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), istituzione - come la maggior parte di quelle fondate in quegli anni - tuttora esistente ed attiva; sempre nell’ambito dell’urbanistica, contribuì alla stesura della Legge Urbanistica Nazionale (L. 1150/1942), che norma ancor oggi la pianificazione delle nostre città. Nel 1930 fu membro della Commissione Ministeriale per il Risanamento di Bari Vecchia (col Prof. Ing. Gustavo Giovannoni e l’Arch. Gino Chierici), che portò alla redazione del Piano Regolatore e di diradamento, affidata all’Arch. Concezio Petrucci. Egli stesso redasse i piani di importanti città: Salerno (1936), Taranto (1937), Bari (1952, con Marcello Piacentini); redasse inoltre il piano particolareggiato per la sistemazione urbanistica di piazza S. Oronzo e delle aree centrali di Lecce (con Ing. Mario Sarno, 1942 - 1960). Tra le sue opere spicca in Bari il complesso Albergo delle Nazioni e Case INA (1932-35), per il quale s’avvalse della collaborazione dell’Arch. Mario De Renzi. A Roma realizzò: Villa Francisci in v. di Villa Pepoli 1 (1925); restauri del Teatro di Marcello (1926-32); Istituto Tecnico in via Palestro (1926); Chiesa di S. Francesco Saverio (1931-33) in piazza Damiano Sauli [nel transetto sin S. Cuore di Gisberto Ceracchini]; Palazzo Sede IFCP (oggi ATER) al Lungotevere Tor di Nona (1926-27) in collaborazione con l’Arch. Mario De Renzi (Roma 1897 - 1967) [decorazioni pittoriche pareti e soffitto della Sala Consiliare (1928) di Paolo Antonio Paschetto (Torre Pellice, Torino 12 febbraio 1885 - 9 marzo 1963)]; Istituto Artigiani “S. Michele” (1933-34); Casa Cooperativa Leonardo in viale Mazzini (1920); Complesso INCIS Monteverde in viale dei Quattro Venti (1929-32); Istituto Tecnico Duca degli Abruzzi in v. S. Martino della Battaglia (1933, con M. De Renzi); Casa Calza Bini (Casa degli Artisti) in via E. Pimentel n. 2 (1927 con M. De Renzi) in cui risiedeva lo stesso architetto [affreschi di Pettinelli su disegno di A. De Carolis, medaglioni di D. Ponzi, ceramiche di G. Guastalla, vetrate di P. A. Paschetto]. Inoltre, si deve a lui la direzione artistica del completamento dei lavori (1940) del Palazzo dell’Istituto Romano Beni Stabili (già Galleria Colonna, oggi Galleria “Alberto Sordi”), subentrando al defunto progettista Ing. Dario Carbone (Livorno 1857 – Roma 1934). In molti incarichi professionali fu coadiuvato dal figlio Giorgio Calza Bini (Livorno 1908 - Roma 2000). A causa delle importanti cariche ricoperte durante il Fascismo, subì un duro periodo di internamento nei campi di prigionia anglo-americani, oltre ad un procedimento di epurazione.

   In merito al suo ruolo nella creazione dell'Ordine degli Architetti, si veda l'interessante articolo:
Ingegneri e architetti: necessità di una riforma delle professioni. | Arch. Vincenzo PerroneCrediti immagine:  Calza Bini Alberto (galleriarecta.it)


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