ARTE VENTENNIO

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Ostuni

2025-06-10 16:39

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Città, Mario Prayer, Ostuni, Carlo Rodio, Angelo Antelmi, Giuseppe Ciraci,

Ostuni

  La città di Ostuni volle onorare i propri Caduti ancor prima della fine della Grande Guerra, attraverso la creazione del Parco della Rimembranza (1917-19). Il vero e proprio Monumento ai Caduti (1921-22) fu realizzato dallo scalpellino Angelo Antelmi, su progetto dell’Ing. Carlo Rodio (reduce di guerra, ebbe un fratello morto in guerra, e prestò la sua opera a titolo gratuito): l’inaugurazione ebbe luogo il 31 dicembre 1922, mentre l’ispirazione pervenne dalla Colonna terminale della Via Appia di Brindisi, antico reperto d’età romana.


  Fu sotto l’amministrazione del Podestà Giuseppe Ciraci che furono compiuti i lavori per la Villa Comunale, mentre il Podestà Luca Mindelli provvide alla maggior parte delle opere pubbliche: impianto d’illuminazione pubblica, Campo Sportivo del Littorio, Liceo Classico Statale, fognatura, ampliamento dell’Ospedale Civile (Palazzo Tanzarella), arredamento del Palazzo Municipale.


  Nel 1927 viene solennemente inaugurata la Cappella dei Caduti nella Chiesa di S. Maria delle Grazie, voluta dal parroco Don Giovanni Menna e dal Podestà Angelo Semerano: l’altare è opera del marmista Lorenzo Calabrese di Ostuni, in marmo bardiglio bianco e grigio; generosa benefattrice fu Donna Isabella Tanzarella Vitale, che donò i fondi necessari per onorare la memoria del fratello Aristide e di ben 300 Caduti ostunesi. L’altare è degnamente ornato da una tela di Mario Prayer (Torino 1887-Roma 1959), raffigurante una Pietà (1927). Nella pala ostunese, il gruppo Cristo-Madonna è in posizione assiale, e l’assialità è rimarcata dalla grande alle spalle della Madonna, la quale, a differenza di quella michelangiolesca, appare più “matronale” (come è noto, Michelangelo scolpì volutamente un volto giovane al fine di rappresentarne simbolicamente la virginale purezza svincolata dall’età reale) e con lo sguardo rivolto verso lo spettatore della scena; sul lato sinistro, spicca il Fante vittorioso in nudità eroica – se ne vede solo il torso, altrimenti sarebbe apparso troppo incongruo e stridente in una pala d’altare destinata ad una chiesa – in groppa ad un bianco destriero, reggente il Tricolore ed il gladio romano; sulla destra, spiccano il Fante atterrato ed il Fante morente che s’aggrappa al Tricolore; sullo sfondo, altri soldati in trincea. Altre opere di Prayer ad Ostuni, si trovano nella Chiesa di Sant’Antonio e nella Chiesa del Sacro Cuore.



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