A Piacenza, segnaliamo la Casa del Balilla-Sede ONB (1932-33) sita in piazzale Genova, opera dell’architetto Luigi Moretti (Roma 1906-73), che dell’Ufficio Tecnico ONB era all’epoca dirigente, subentrato a Del Debbio nella pianificazione del Foro Mussolini. Nella Casa del Balilla piacentina, troviamo pitture nell’atrio di Franco Gentilini (Faenza 1909 - Roma 1981), sculture di Giuseppe Lombardi e Pietro Daveri, mosaici di Angelo Canevari (Viterbo 1901-Roma 1955); fu inaugurata dall’On. Renato Ricci nel dicembre 1933, mentre un’altra sede con teatro annesso fu costruita adiacente alla prima dallo stesso Moretti ed inaugurata nel 1940. Dal punto di vista stilistico, troviamo l’adesione incondizionata ai canoni del razionalismo: ampie vetrate, pilastri quadrangolari, uso del “modulo” a definire piante e volumetrie della fabbrica, in una evidente analogia con le coeve architetture di Libera e Terragni (si pensi alla Casa del Fascio di Como). Nella città emiliana, esistono molte altre architetture fasciste di pregio, che tratteremo nel dettaglio in successivi articoli. Qui ci limitiamo a ricordarne alcune: la Galleria Ricci Oddi (arch. Giulio Ulisse Arata, 1924-31); la Stazione Ferroviaria (Arch. Roberto Narducci, 1937); il Palazzo INA (1930-32); R. Liceo Melchiorre Gioia (Arch. Mario Baciocchi, 1932).