ARTE VENTENNIO

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Gorizia

2025-07-29 21:21

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Un caso esemplare di “damnatio memoriae antifascista” è la distruzione del Monumento ai Caduti di Gorizia, fatto esplodere dai titoisti: anche qui, il

  Un caso esemplare di “damnatio memoriae antifascista” è la distruzione del Monumento ai Caduti di Gorizia, fatto esplodere dai titoisti: anche qui, il “fascismo” c’entra ben poco. Agli scherani titini non basta uccidere gli italiani, essi devono anche profanarne le tombe: il monumento in questione è un cenotafio, in quanto rappresenta idealmente il sepolcro di tutti gli italiani caduti. Ed è per questo motivo che il monumento dev’essere raso al suolo, per calpestare la memoria dei Caduti italiani. Il Monumento ai Caduti di Gorizia (1924-26) fu costruito su progetto dell’Arch. Enrico Del Debbio (Roma 1891-1968), riprendendo la forma del tempio circolare periptero classico, comune a vari monumenti dell’epoca: tipologicamente, detti monumenti rientrano nella casistica del tempio/ara votiva, di cui si è detto nel capitolo sui monumenti ai Caduti. Naturalmente, la storiografia ufficiale preferisce glissare su certi argomenti: se i tedeschi fanno saltare i ponti a Firenze tutti si affrettano a precisare che sono stati i “nazisti”, quei cattivoni; se invece dei comunisti distruggono i monumenti, essi sono “andati distrutti nel corso della guerra”. Ma da chi? Per saperne di più, vedi il recente volume “Arte e Fascismo” Arte e Fascismo. Guida all'Arte del Ventennio di Simone De Bartolo | Cartaceo

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