“Porta della Morte” è un nome suggestivo: dopotutto, la morte è il più grande mistero della vita. Nella Basilica di San Pietro, in Vaticano, una delle cinque maestose porte d’ingresso è proprio la cosiddetta “Porta della Morte”, opera in bronzo del celebre scultore Giacomo Manzù. Pochi sanno che questa porta avrebbe potuto portare la firma di una donna: la scultrice Carmela Adani (Modena 1899 - Correggio 1965), unica donna, tra un’ottantina di artisti – il gotha della scultura mondiale – a partecipare, nel 1947, al concorso bandito per la realizzazione della porta (che Manzù porterà a termine, stravolgendo il progetto iniziale, solo in occasione del Concilio Vaticano II indetto da Papa Giovanni XXIII). Il bozzetto presentato da Carmela Adani impressionò favorevolmente la commissione giudicatrice, e fu premiato con la medaglia d’argento: quindi per poco la nostra scultrice non prevalse sugli altri concorrenti.
Carmela ereditò dal padre, il marmista Primo Adani, l’amore per il marmo: come Michelangelo e gli altri grandi scultori del Rinascimento, ella lavora con martello e scalpello. Un fatto inusuale, non soltanto per una donna (perdipiù di corporatura minuta), ma anche per uno scultore uomo: infatti, dal manierismo in poi, prevale la pratica della modellazione in creta o altro materiale plasmabile, cui segue il trasferimento in marmo ad opera di maestranze specializzate, e tale pratica operativa si affermerà definitivamente nell’800 e fino ai giorni nostri (salvo rare eccezioni come Brancusi, che scolpiva direttamente la pietra, opponendosi alla prassi moderna di Rodin, troppo distante dall’autenticità michelangiolesca).
È interessante notare, inoltre, che il primo apprendistato di Carmela Adani ha luogo presso un’altra donna artista: Amalia Duprè, figlia di Giovanni Duprè, scultore all’epoca molto noto (entrambi vengono ritratti da Carmela). Il suo secondo maestro, nel periodo trascorso all’Accademia di Belle Arti di Firenze, è Giuseppe Graziosi, scultore noto per aver ritratto Benito Mussolini a cavallo, il cosiddetto “Duce equestre” nella tribuna dello Stadio Comunale di Bologna, all’epoca detto “Littoriale”. Per saperne di più, scopri l'anteprima dell'ebook KDP “Artemisia e le altre. Storie di Donne Artiste” (Simone de Bartolo) a breve disponibile anche in versione cartacea: Artemisia e le altre: Storie di Donne Artiste eBook : de Bartolo, Simone: Amazon.it: Kindle Store