L’architetto Concezio Petrucci (San Paolo di Civitate, Foggia 1902 - Roma 1946) realizzò, a titolo gratuito, l’Opera S. Michele, ossia la Chiesa Parrocchiale di S. Michele Arcangelo (1933 progettazione; 1934-35 realizzazione; esecuzione lavori Ditta Provera e Carrassi di Roma) con annessi uffici parrocchiali ed Oratorio, che non rinunzia ad un impianto tradizionale, pur adottando linee razionaliste; l’impianto è a croce latina immissa a navata unica, e quindi si ricollega agli schemi tradizionali delle chiese cristiane, ma usa sistemi costruttivi all’avanguardia e peculiari accorgimenti compositivi frutto di attenti studi e riflessioni (le pareti laterali convergono verso l’Altar maggiore e le vetrate in vetrocemento indirizzano la luce su di esso, orientando lo sguardo dei fedeli verso il Celebrante; inoltre la convergenza delle pareti determina un’illusoria percezione dilatata in lunghezza dello spazio interno). L’intera struttura è a telaio in c. a., il soffitto è piano, con nervature del solaio a vista. Lo svettante campanile è il fulcro della composizione, legando la chiesa all’edificio dell’Oratorio, contenente un cinema-teatro (600 posti tra platea e balconata). La sacrestia è un basso volume parallelepipedo coronato da una guglia conica rivestita in ceramica verde di Vietri (la ceramica di Vietri verrà ripresa dal Petrucci per la decorazione della Chiesa di Segezia). Gli altorilievi in cemento plastico sul prospetto principale, entro riquadri scompartiti da una grande Croce, raffigurano i Cori Angelici (1935), e sono opera dello scultore Amedeo Vecchi. I riquadri sono in numero di 9, 4 a sinistra e 5 a destra, e raffigurano come anzidetto le Gerarchie Angeliche: curiosamente però non seguono l’ordine canonico ma sono disposti secondo una disposizione inusuale (dall’alto verso il basso, da sinistra a destra: POTESTATES, DOMINATIONES, THRONI, VIRTVTES, CHERVBIM, SERAPHIM, PRINCIPATVS, S. MICHAEL [Arcangeli], ANGELI). Le decorazioni pittoriche (1940-42) negli interni sono di Mario Prayer (Torino 1887 - Roma 1959), che realizzò la pala d’altare Maria SS. Regina del Carmelo (1941) e la serie di 14 tele della Via Crucis (1941); nell’abside, splendido dipinto ad encausto col fondo dorato (foglia d’oro zecchino) ad imitazione dei mosaici bizantini (detto appunto “a finto mosaico”), raffigurante S. Michele Arcangelo (1940) con spada e bilancia per pesare le anime, nell’atto di calpestare il demonio, recante iscrizione SANCTE MICHAEL ARCH. ET OMNES SANCTI ANGELI ORATE PRO NOBIS. Sulle pareti dell’abside sono raffigurati i Cori Angelici (Troni e Dominazioni; Serafini, Cherubini e S. Raffaele; Angeli e Principati; S. Gabriele Arcangelo, Virtù, Potestà). Il Prayer dipinse anche la tela della Madonna di Pompei, Il Sacro Cuore, S. Giuseppe, affreschi nelle cappelle laterali e l’affresco sulla cantoria dedicato a Cristo Re degli Apostoli; disegnò inoltre i bozzetti per i banchi con inginocchiatoi e per i candelieri dell’altar maggiore e dell’altare di S. Lucia. E’ di datazione posteriore una pala d’altare raffigurante S. Anna (pittore prof. Giuseppe Zaccheria di Foggia, 1962). La posa della prima pietra avvenne in occasione della ricorrenza del Santo eponimo, il 29 settembre 1934, la consacrazione ad opera del Vescovo F. M. Farina il 20 giugno 1936.
Per saperne di più, vedi Architettura e scultura monumentale a Foggia e in Capitanata nella sezione LIBRI.https://www.arteventennio.com/libri