Terlizzi

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Tra le opere che nel Ventennio abbelliscono la città di Terlizzi (provincia di Bari), d’indubbio pregio architettonico è la Chiesa del SS. Rosario (1931-32) dell’Ing. Rodolfo de Sario (Napoli 1900-Terlizzi 1948). Tale fabbrica – realizzata in contiguità con la Chiesa della B. M. V. Immacolata – accoglie sul fianco laterale il portale del noto scultore Anseramo da Trani (Trani 1237-90/92), proveniente dalla distrutta Cattedrale medievale (sec. XIII) e reinserito (1782) nell’apparecchio murario del fianco laterale del vecchio oratorio (che sorgeva in luogo dell’attuale chiesa), secondo una prassi operativa in auge in quei tempi. La chiesa, consacrata dal Mons. Pasquale Gioia, ha un impianto longitudinale a tre navate con abside semicircolare: la nave principale (molto più ampia delle laterali) è coperta da un’unica volta a botte “unghiata”, e scandita su ogni lato da tre arcate a sesto pieno, che definiscono le tre campate delle navatelle laterali, voltate anch’esse a botte unghiata, ma orientate in senso normale rispetto alla principale. La decorazione è a stucco bianco e dorature, e vari sono i motivi decorativi: specchiature, rosoni, anfore, girali d’acanto, putti; lungo l’imposta della volta, si svolge un motivo decorativo ad archetti pensili; i capitelli d’anta rielaborano modelli romanici, abbinando foglie d’acanto e croci aureolate. Nel catino absidale, dipinto raffigurante l’Agnus Dei Fons Vitae (pittore Luigi Cagnetta, 1954). Nelle edicole, 4 tele ad olio della pittrice Giuseppina Pansini (Giovinazzo 1892-1965): a sin. S. Michele Arcangelo sconfigge il Demonio (1942); S. Francesco e S. Domenico (1942); a ds., Gloria della Vergine e Santi (1943); S. Caterina da Siena con Gesù e l’Angelo (1941-XIX). Il pavimento è ornato da motivi geometrici. In corrispondenza della controfacciata, un’unica struttura in legno stuccato costituisce il vestibolo con sovrastante cantoria con organo. Il noto scultore molfettese Giulio Cozzoli (Molfetta 1882-1957), autore del Monumento ai Caduti di Molfetta, realizzò il Monumento ai Caduti di Terlizzi (1922-23), inaugurato il 25 Settembre 1923 (data riportata nell’epigrafe sul lato posteriore del basamento), ubicato nella piazza principale del paese, dinanzi alla Torre dell’Orologio. Alquanto esemplificato rispetto al più enfatico monumento molfettese, è forse per questo più icastico: non Vittorie alate e scene di battaglie, ma soltanto l’estremo Sacrificio del Fante che, cadendo sul campo, s’appoggia a quel vessillo per il quale diede la Vita. Non a caso il noto letterato Saverio La Sorsa ebbe a definirlo “opera geniale” per il suo alto significato morale. Il soldato morente col vessillo della Patria fu un tema spesso utilizzato nei monumenti del periodo, come dimostra il coevo monumento di Gaetano Stella a Palo del Colle. Il testo dell’epigrafe recita: TERLIZZI / AI SVOI CADVTI / MCMXV – MCMXVIII. In tempi recenti è stata collocata un’altra lapide: 1915-1918 / DEI SUOI FIGLI EROICI / TERLIZZI RICONOSCENTE E FIERA / SCOLPISCE I NOMI GLORIOSI. Negli stessi anni, il Cozzoli realizzò il pregevole busto marmoreo (1919-21) del pittore Michele de Napoli (Terlizzi 1808-92), attualmente conservato presso la Pinacoteca Provinciale di Bari. Per saperne di più, vedi “Architettura e scultura monumentale del Ventennio in Terra di Bari” Libreria – Arte Ventennio

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N. B. Le foto d’epoca – pubblicate anche nel libro “Architettura e scultura monumentale del Ventennio fascista in Terra di Bari” – sono state acquistate dall’Autore dal fotografo Stragapede di Terlizzi Stragapede Digital Foto a Terlizzi, Studi Fotografici


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