Casa del Fascio di Firenze

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“Il Fascio di Firenze non ha la sua sede in un palazzo storico; sicché potrebbe sembrare fatica inutile quella d’intrattenersi a illustrarne i locali che nulla di artistico possono offrire. Ma il palazzo di Piazza Mentana ha un’importanza, diciamo così, politica: esso era infatti, prima che i fascisti lo occupassero, la sede della F.I.O.M. […]. Proprio là, dove i capi del sovversivismo nostrano preparavano, in certo qual modo, i piani del movimento che – dicevan loro – avrebbe spazzato l’Italia dagli sfruttatori […] dove si formavano le coscienze dei pseudo-amici del popolo e si studiava la magna charta della nazione sovietista a venire, gli avversari del sovversivismo, i paladini dell’idea di Patria i giovani che – a prezzo di sangue – hanno ridato al Paese il senso di dignità che aveva interamente perduto, […] hanno creato la sede degna del partito cui appartengono. […] Tutto è stato mutato, nulla più manca […]. Dalla segreteria politica a quella amministrativa, alla biblioteca fornita di centinaia d’interessanti volumi, al salone dei comizi, tutto è disposto nel migliore dei modi. I fascisti fiorentini sono lieti e fieri, ma non dimenticano, tuttavia, quella che fu la prima sede del Fascio fiorentino: la bicocca (qualcuno l’ha chiamata così) di Piazza Ottaviani, dove i primi fascisti si riunirono, e, fedeli al verbo di Benito Mussolini, giurarono di vincere o di morire per la Patria. Vinsero, ma quanti camerati hanno lasciato per le vie della Toscana, vittime del piombo dei nemici guatanti nell’ombra? Memori del loro antico covo, i fascisti fiorentini hanno voluto murarvi, sul frontispizio, una targa artistica, opera dello scultore I. A. Passani, per la quale Ermenegildo Pistelli ha dettata l’epigrafe seguente: DI QUI / NEGLI ANNI DI PASSIONE 1920-1922 / PARTIVANO / E NON TUTTI TORNAVANO / I GIOVANI FASCISTI CHE S’ERANO VOTATI ALL’OSCURO SACRIFICIO / PERCHÉ LA PATRIA VIVESSE / IL 28 OTTOBRE 1924 II ANNIVERSARIO DELLA MARCIA SU ROMA / IL FASCIO FIORENTINO POSE” [R. CAZZANIGA, Il Fascio di Firenze e la sua sede, Firenze 1925].

   Una rara testimonianza dell’epoca, ci rende noto quale fu la prima Casa del Fascio di Firenze (nonché dove si trovasse il primo “covo” dei fascisti, prima della fatidica marcia: la “bicocca” di piazza Ottaviani). L’edificio in questione, altro non è che un’ala del Palazzo della Borsa Valori e Camera di Commercio (1858-60), edificio tuttora esistente anche se alquanto rimaneggiato, progettato dagli architetti Michelangelo Majorfi (Santa Croce sull’Arno, Pisa 1823-1906) ed Emilio De Fabris (Firenze 1807-83). La Sala della Borsa Valori, fulcro del complesso edilizio, venne ristrutturata in stile novecentista (1931-33) dall’Arch. Ezio Cerpi (Siena 1868 – Firenze 1958), all’epoca Segretario del Sindacato Fascista Architetti della Provincia di Firenze. Ulteriore pregnanza simbolica veniva conferita al luogo dalla presenza del Monumento a Mentana (1902) dello scultore Oreste Calzolari (Borgo S. Lorenzo 1852 – Mestre 1920), posto al centro della piazza: il legame tra Risorgimento e Fascismo – postulato da vari intellettuali fascisti il cui capofila fu il filosofo Gentile – veniva in tal modo rimarcato, negli intendimenti delle gerarchie fiorentine. La Targa commemorativa del primo Fascio fiorentino (1924) affissa sulla vecchia sede di piazza Ottaviani (rimossa), era opera dello scultore Italo Amerigo Passani (Carrara, Massa 1882 – Firenze 1953), che realizzerà anche altre lapidi commemorative (cfr. cap. Monumenti e lapidi).

N. B. Le rare immagini d’epoca della prima sede del Fascio fiorentino sono tratte dal libro su Firenze Architettura del ventennio. Firenze. Guida illustrata con oltre 100 immagini d’epoca – Simone De Bartolo – Libro – Youcanprint – | IBS

Libreria – Arte Ventennio


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